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Torino, 13/ 05/2025
C’è stato un tempo in cui i campi da tennis erano templi sacri del bianco immacolato, con giocatori che sembravano appena usciti da una pubblicità di detersivo. La Federazione Internazionale di Tennis cercava di mantenere un certo decoro: niente colori sgargianti, loghi appena visibili e, ovviamente, neanche un ciuffo fuori posto.
Ma qualcosa è cambiato. Non si sa se sia colpa del riscaldamento globale o del marketing creativo, ma oggi il circuito professionistico assomiglia più alla Settimana della Moda di Parigi con racchette.
I giocatori scendono in campo con più sponsor addosso di una macchina di Formula 1, e abbinano magliette, polsini, pantaloncini e persino calzini con un’estetica da collezione. Se non fanno punto, almeno fanno tendenza.
E il cappellino… Ah, il cappellino! È diventato l’accessorio sacro. Non importa se la partita è all’una di notte e il campo è illuminato come una discoteca: il cappellino non si tocca. Qualcuno sospetta che sotto nascondano antenne 5G, altri pensano semplicemente che non si siano lavati i capelli.
I nostalgici gridano dagli spalti: “Wimbledon, torna! Ti perdoniamo tutto!” Ma intanto, lo sport bianco si tinge di fluo, e i campi in terra battuta diventano il nuovo backstage.
Prossima fermata: sfilata primavera-estate ATP. Portate racchette e occhiali da sole, nel caso in cui le luci della moda dovessero accecare troppo.
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